S.O.S. PAS
Quando tutto ha iniziato ad avere senso
Era una conversazione come tante con un’amica, eppure quella giornata ha cambiato la mia vita. Parlavamo di quanto ci sentissimo sopraffatte in ambienti caotici, della nostra tendenza a notare dettagli che altri ignoravano, della profonda empatia che spesso ci lasciava esauste. Fu allora che lei pronunciò quelle parole:
“Sonia, hai mai considerato di essere una Persona Altamente Sensibile?”
Quella sera iniziai a documentarmi, e fu come se qualcuno avesse acceso una luce in una stanza che avevo abitato al buio per decenni. Leggendo “Persone Altamente Sensibili” di Elaine Aron, trovai descritta con precisione scientifica la mia esperienza quotidiana.

Riconoscere i segnali di una vita
Improvvisamente, molti episodi trovarono una spiegazione coerente. Le feste dell’infanzia dove mi isolavo per trovare quiete. L’emotività intensa davanti a un film. Le reazioni acute agli odori forti, alle luci intense, ai rumori improvvisi. Il bisogno profondo di solitudine dopo situazioni sociali intense.
Tutti questi aspetti, che fino a quel momento avevo vissuto come “stranezze” o “debolezze”, trovavano finalmente una spiegazione scientifica. La ricerca dimostra che il cervello altamente sensibile mostra maggiore attivazione nelle regioni coinvolte nell’elaborazione sensoriale e nell’empatia.
Il difficile cammino verso l'accettazione
Conoscere il termine “Persona Altamente Sensibile” è stato solo l’inizio. All’inizio era difficile accettare che situazioni per me naturalmente sfidanti fossero gestite con facilità dagli altri. Perché dovevo sentirmi così facilmente sopraffatta? Perché dovevo prendermi tempi di recupero più lunghi?
La tentazione era considerare l’alta sensibilità come un limite da superare. Ma più approfondivo la comprensione, più diventava chiaro che questo approccio era errato. Non si trattava di “guarire” dalla mia sensibilità, ma di imparare a vivere in armonia con essa.
Come suggerisce Christel Petitcollin: “Non si tratta di voler essere come gli altri a tutti i costi, ma di accettare la propria diversità, rispettando i propri bisogni e i propri limiti.”



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La trasformazione: da peso a risorsa
Il vero punto di svolta arrivò quando iniziai a considerare la mia sensibilità non come un fardello, ma come una caratteristica preziosa da onorare.
Ho notato come la mia capacità di percepire sfumature sottili mi rendesse efficace nel mio lavoro di insegnante di yoga. Riuscivo a captare istintivamente i bisogni non espressi dei miei allievi. La mia profonda empatia si rivelava una straordinaria risorsa per creare connessioni autentiche. La mia sensibilità agli ambienti mi permetteva di creare spazi nutrienti e accoglienti.
Ho imparato a rispettare i confini del mio sistema nervoso senza vergogna, a creare routine che sostenessero la mia sensibilità, a riconoscere i primi segnali di sovrastimolazione e ad agire di conseguenza.
Il mio approccio multidisciplinare
Nel mio percorso ho scoperto che nessun approccio singolo poteva rispondere alle complesse esigenze di un sistema nervoso altamente sensibile. È emersa così la necessità di integrare diverse discipline: yoga, pratiche di respirazione, meditazione, Focusing, kinesiologia, Reiki, Pranic Healing.
La comprensione della mia natura altamente sensibile ha dato significato al mio percorso professionale, rivelando il filo conduttore che unisce le diverse discipline studiate. Il metodo integra pratiche di consapevolezza per navigare le intense correnti emotive, conoscenza teorica per normalizzare l’esperienza, e connessione con la natura per ritrovare ritmi sostenibili.
Da limiti a possibilità
La trasformazione più significativa è avvenuta nella mia percezione dell’alta sensibilità. All’inizio vedevo principalmente limiti: situazioni da evitare, ambienti dove non potevo funzionare. Con il tempo ho iniziato a vedere le possibilità: come la mia sensibilità potesse diventare una risorsa, come potessi contribuire in modi unici.
Non combatto più contro la mia natura sensibile. Ho imparato ad ascoltare con rispetto i bisogni del mio sistema nervoso, a creare condizioni che mi permettano di prosperare invece che semplicemente sopravvivere.
Il tuo viaggio inizia qui
Se ti riconosci in questa storia, sappi che la tua sensibilità non è un errore. Non è qualcosa da correggere o superare. È una caratteristica preziosa che può diventare una delle tue risorse più significative.
Il percorso verso l’accettazione non è lineare, ma con tempo e gentilezza verso te stesso è possibile trasformare questa relazione — passare dalla lotta all’accettazione, e dall’accettazione alla celebrazione di questo tratto unico.

Scopri se sei una Persona Altamente Sensibile
Il primo passo è la consapevolezza.
Il test sviluppato dalla Dott.ssa Elaine Aron ti aiuterà a riconoscere se possiedi questo tratto.
Non percorrere questa strada da solo
Se risuoni con queste parole, sono qui per chi desidera approfondire, per chi cerca strumenti pratici o uno spazio dove la propria sensibilità viene accolta e compresa.
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La tua sensibilità è una guida potente, non un ostacolo da superare.
